Le parole possono sminuire, offendere, denigrare o escludere, anche quando non c’è intenzionalità. L’utilizzo di un linguaggio non discriminatorio è una forma di rispetto che esprime la volontà di includere, rappresentando il primo passo verso nuove relazioni.
Il Tavolo Antiviolenza di genere e l’Amministrazione comunale propongono un dibattito aperto, arricchito da interventi di docenti universitare ed amministratori locali sul tema della comunicazione “gentile” priva di stereotipi e atti discriminatori verso determinate categorie di persone.
Ingresso libero.